In casa, di libri di poesia ne girano tanti, e qualcuno tra le mani mi capita. A volte, per mettere un po’ d’ordine. Altre volte, per sfogliarlo. Altre ancora, per prendere sonno la sera. Elena Escribano l’ho scoperta una sera con un amico a cena, il solito cross-booking tra appassionati (al quale io, immersa in altre attività più manuali, di solito, non partecipo). Mi colpisce subito. Lo rileggo: diretta, pulita, semplice. Tradurla è stata una necessità, più che un’altra cosa. Questo ne è il risultato: spero che la traduzione sia in grado di trasmettere a voi ciò che ha trasmesso a me l’originale. Buona poesia!
Il Reparto Giovani de El Corte Inglès
Quando ami cadono una a una
tutte le pareti della tua casa.
Per anni hai costruito le tue difese,
sicura di sapere dove sei,
chi sei, qual è il tuo ruolo
nel confuso gioco della vita.
E appare l’amore con le sue bandiere
e si sgretolano i muri
su cui ti sostenevi.
Non ti rendi conto,
e mentre navighi tra la gioia
e la pazzia
l’amore distrugge le tue fondamenta.
Così un bel giorno scopri
-è un esempio-
che nell’armadio non hai niente da indossare
per uscire con lui,
tutto ti sembra antiquato
e senza dubbio sono cose
che ti fanno sembrare troppo grande.
E in un attimo stai cercando nelle vetrine
e non vedi niente che ti piaccia.
Insisti, deve esserci qualcosa
che garantisca che al vederti
lui sentirà la scintilla
che ti emoziona quando ti si avvicina per la strada.
Ed è allora che ti accorgi inorridita
che -alla tua età- stai cercando
qualcosa di carino da indossare
nel reparto giovani de El Corte Inglès.
Non è possibile. Sorridi
e te ne vai.
E torni a casa, apri
ancora l’armadio
e realizzi che quella sei tu e decidi
che l’amore, per meritare i tuoi abbracci
dovrà accettarti come sei.
[traduzione di tania goltara]
La Planta Joven de El Corte Inglès
Cuando amas se caen una a una
todas las paredes de tu casa.
Durante años has levantado tus defensas,
confías en que sabes dónde estás,
quién eres, cuál es tu papel
en el confuso juego de la vida.
Y aparece el amor con sus banderas
y se desmoronan los muros
en que te sustentabas.
No te das cuenta,
y mientras navegas entre la dicha
y la locura
el amor desbarata tus cimientos.
Así descubres un buen día
-es un ejemplo-
que no tienes nada en el armario que ponerte
para salir con él,
todo te parece anticuado
y desde luego es ropa
que te hace demasiado mayor.
Y al momento ya estás mirando escaparates
y no ves nada que te guste.
Insistes, algo habrá
que asegure que al verte
él sentirá el deslumbramiento
que te conmueve cuando se te aproxima por la calle.
Entonces te das cuenta horrorizada
que -a tus años- estás buscando
algo bonito que ponerte
en la planta joven de El Corte Inglés.
No es posible. Sonríes
y te marchas.
Y regresas a casa, abres
otra vez el armario
y compruebas que allí estás tú y decides
que el amor, si merece tus abrazos
deberá aceptarte como eres.
[I primi due versi della versione originale li ricorderete in un precedente post: Pillole di Parole, dove anticipavo questo post]
Elena Escribano Alemán nasce a Beniaján (Murcia). Laureata in Letteratura Ispanica presso la Università Complutense di Madrid, è cattedratica di lingua e letteratura presso il liceo “El Serpis” di Valencia dove risiede attualmente. Dal 2002-2003 impartisce il laboratorio di scrittura poetica "Polimnia 222" nell’Università Politecnica di Valencia. Reincidencias è il suo primo libro di poesie pubblicato che le è valso nel 2006 il XII Premio Gerardo Diego.